Sapevi che l’aria presente all’interno degli ambienti può essere fino a cinque volte più inquinata di quella esterna?
Mentre all’aperto gli inquinanti si disperdono naturalmente, all’interno di un edificio questi si concentrano, causando disagio sensoriale, cefalea, astenia, fino a provocare anche malattie croniche.
La cosiddetta “aria viziata”, quindi, oltre ad avere un cattivo odore, è anche piena di elementi invisibili e potenzialmente dannosi.
Se pensiamo che trascorriamo in media tra il 60% e l’80% del tempo in casa, è facile comprendere come la qualità dell’aria che respiriamo negli ambienti indoor dovrebbe essere una priorità.
Una possibile soluzione per migliorare la qualità dell’aria è la VMC, ossia la Ventilazione Meccanica.
Questi sistemi infatti, garantiscono un’aerazione adeguata e costante diluendo gli inquinanti interni, e contemporaneamente sono anche in grado di filtrare quelli esterni come il particolato e i pollini. Questo aspetto è particolarmente importante e utile per le persone con problemi di allergia, che possono evitare di aprire le finestre senza per questo dover rinunciare all’aria fresca.
Ma l’ “aria viziata” di cui dicevamo sopra, comporta anche un altro problema nelle nostre case: un eccessivo livello di umidità, che compromette il nostro comfort, ma non solo. Questo fenomeno, infatti, può portare alla formazione di condense e muffe che rappresentano una minaccia per la nostra salute favorendo la proliferazione di batteri.
Questo problema si verifica soprattutto in inverno, quando è più difficile “arieggiare” gli ambienti per un tempo prolungato. Negli ultimi tempi, poi, si è acuito anche a causa degli involucri edilizi sempre più performanti dal punto di vista energetico, che sono in grado di garantire un isolamento perfetto, ma che si rivelano nemici della naturale ventilazione.
La ventilazione meccanica controllata, pur non costituendo un sistema di deumidificazione, permette di eliminare questo inconveniente grazie all’estrazione di aria umida e all’immissione di aria fresca. Inoltre, nel periodo invernale, funge anche da deumidificatore.
Come funziona la Ventilazione Meccanica Controllata
Un sistema di Ventilazione Meccanica Controllata funziona prelevando l’aria viziata dagli ambienti chiusi, che viene espulsa all’esterno, e reimmettendo quella fresca.
Esistono due tipologie di sistemi di ventilazione meccanica controllata per gli impianti domestici: a flusso singolo alternato o a doppio flusso.
Nel primo caso il prelievo di aria in entrata e l’espulsione in uscita si alternano a intervalli regolari.
Nel secondo caso invece, ci sono due condotte di ventilazione dell’aria, una per l’estrazione e una per l’immissione, gestite da due diversi ventilatore elettrici. L’aria che entra viene trattata con filtri particolari che trattengono tutte le particelle e le impurità. Inoltre, nella maggior parte di questi sistemi, è possibile recuperare il calore dell’aria in uscita, migliorando l’efficienza energetica complessiva.
L’immissione dell’aria nei vari ambienti avviene attraverso diverse tipologie di diffusori. È importante che il punto di uscita dei condotti di ventilazione venga predisposto lontano da quello di ingresso (almeno 80 cm), per evitare che l’aria “viziata” in uscita si mescoli con quella “pulita” in entrata.
È anche possibile regolare la quantità di aria pulita immessa negli ambienti chiusi, in modo da assicurare un corretto ricambio in funzione di alcuni elementi da valutare. Questi elementi sono la dimensione degli ambienti, il numero di persone presenti negli ambienti, l’utilizzo dei locali e la presenza di inquinanti.
In base alla normativa attuale (UNI 10339), la portata della ventilazione di un impianto deve essere in grado di produrre almeno 40m3 all’ora per ogni persona che occupa abitualmente l’abitazione.
Quindi conviene installare un sistema di Ventilazione Meccanica Controllata? Che tipologia di impianto installare? Che vantaggi energetici aspettarsi?
A queste e altre domande risponderemo nel prossimo articolo!